lunedì 25 marzo 2013

Considerazioni sul Primo Rapporto sulla promozione della lettura in Italia (I)

Nella prima parte del rapporto (qui il documento completo) si trovano affermazioni che i lettori italiani conoscono bene: l'Italia è in gravissimo ritardo per quanto riguardo il settore culturale e librario ed è un paese in cui si legge veramente troppo poco.

Ma alcuni aspetti della relazione risultano essere interessanti perchè poco affrontati dalla stampa e società mainstream.

Biblioteca “culturale” o “sociale”?
Innanzitutto all’interno del rapporto viene sottolineato come le biblioteche italiane di pubblica lettura siano inserite nel settore culturale, mentre nei paesi anglosassoni in quello sociale. Qual è la differenza? In Italia la biblioteca è un luogo in cui le attività principali sono il prestito del libro e la disponibilità di sale studio, mentre nei paesi anglosassoni, oltre a questi servizi, vengono proposti programmi di formazione informatica, linguistica e di lettura in grado di mettere il cittadino nelle condizioni di libero accesso alla conoscenza che gli permetta quindi di esercitare pienamente i propri diritti e i propri doveri.
Questo modo di intendere ed utilizzare la biblioteca permette di uscire dall'ottica di una cultura autoreferenziale che si chiude in se stessa: soprattutto in questo periodo di forte crisi la biblioteca deve offrire servizi attraverso la cultura (che diventa quindi uno strumento).

Iniziative per la promozione della lettura: lo sapevi?
Sono tantissime le iniziative che vari enti ed associazioni organizzano per promuovere la lettura nelle sue diverse forme: spesso purtroppo sono poco conosciute perchè quasi invisibili sugli organi di informazione e perchè forse non suscitano abbastanza clamore per emergere dalle milioni di notizie che vagano in rete.
Citandone alcune, interessante e di lunga data è Nati per leggere, iniziativa ad opera dell'Associazione Culturale Pediatri, dell'Associazione Italiana Biblioteche e dal Centro per la Salute del Bambino Onlus che ha l'obiettivo di promuovere la lettura a voce alta ai bambini di età compresa tra i sei mesi e i sei anni in luoghi come biblioteche, ospedali, studi pediatrici, asili, scuole. Diverse ricerche hanno dimostrato che la lettura a voce alta porta benefici di tipo linguistico, fonologico e di produzione scritta ma queste esperienze potenziano anche relazioni affettive e sociali. 
Forse più conosciuta è l'iniziativa Maggio dei libri: durante il mese le realtà che hanno aderito mettono in atto esperimenti di lettura condivisa, concorsi letterari, laboratori di lettura e di scrittura e varie manifestazioni che hanno come obiettivo la promozione della lettura in tutte le sue forme puntando al coinvolgimento delle realtà locali che operano effettivamente sul territorio.

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