giovedì 21 febbraio 2013

Bookcrossing? Sì grazie!

Si parla già da molto tempo di bookcrossing, ovvero la rete di liberazione del libro: chiunque può prendere un libro e lasciarlo da qualche parte nel mondo, a disposizione di chiunque voglia leggerlo e che a sua volta farà lo stesso, nello spirito di condivisione della lettura e della cultura. 

A Berlino nel quartiere Prenzlauer Berg, dal 2006 è attivo il Berlin Book Forest, un progetto di recupero di alberi morti che vengono trasformati in librerie per il bookbrossing.
A pensarci bene, chiunque può acquistare o prendere in prestito, o leggere gratuitamente su internet un libro, e quindi nel caso del bookcrossing si potrebbe pensare che a venir scambiato è solo il libro come oggetto. Ma in realtà il bookcrossing fa molto di più: crea una relazione tacita tra chi accetta di far parte di questo mondo, una comunità composta da persone che non si conoscono ma che sanno che il libro che stanno leggendo è stato letto a sua volta da qualcun altro, magari a chilometri di distanza. Il bookcrossing restituisce quindi alla lettura quell'aurea di mistero e romanticismo che a volte scompare nei meandri caotici della modernità.

Ma bookcrossing è anche sinonimo di un movimento ben organizzato nato nel 2001 e diffuso in tutto il mondo tramite il sito bookcrossing.com: piccole procedure da seguire, in particolare la generazione del codice e l'etichettatura del libro, per poter conoscere il percorso del libro abbandonato in vari luoghi.

Riferimenti:


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