giovedì 4 ottobre 2012

"Leggere piace": una vera esperienza 2.0?

Anche il Sistema Bibliotecario Piacentino ha adottato da pochi giorni una nuova modalità di accesso e consultazione del catalogo delle biblioteche provinciali: si parla di "catalogo web 2.0". 
Ma innanzitutto, cos'è un catalogo bibliotecario?
Si parla in questo caso di OPAC (On-line Public Access Catalogue), il catalogo informatizzato delle biblioteche che ha sostituito a partire dagli anni '80 gli enormi cataloghi/schedari cartacei. Indubbiamente OPAC ha rappresentato e rappresenta tutt'ora una modalità di accesso molto agevole per chi vuole fare una ricerca o semplicemente sapere se un deteminato libro esista o meno in quella biblioteca. La versione OPAC 1.0 del Polo Bibliotecario Piacentino, tutto'ora consultabile, consiste in un semplice form di ricerca, come si vede nell'immagine sottostante.
Catalogo OPAC Piacenza, versione "1.0"

Il nuovo catalogo web 2.0 viene presentato come un'evoluzione della precedente versione arricchita dal punto di vista multimediale, costruita in modo che ogni utente possa personalizzare il proprio spazio. Non mancano ovviamente i collegamenti ai social network: è possibile infatti condividere su Facebook e Twitter le proprie ricerche o letture.
Come si legge sul portale della Regione Emilia Romagna "Rispetto al modello Opac, il nuovo catalogo web offre diverse funzioni multimediali e interattive che arricchiscono la navigazione, rendendola più user friendly. Tra le novità figurano una mappa aggiornata delle biblioteche inserite nella rete, la segnalazione degli ultimi acquisti  da parte delle biblioteche, la possibilità di leggere gli abstract dei libri cliccando sulle foto delle copertina, e la fornitura di suggerimenti di lettura, con rimandi diretti tra le opere e i contenuti che trattano contenuti affini."
Catalogo OPAC Piacenza, versione 2.0
Se indubbiamente la versione 2.0 del catalogo è un passo avanti nella digitalizzazione e nell'accesso sempre più agevole alla cultura e alla conoscenza, ci si può chiedere se questa sia una vera esperienza che si più inserire sotto la voce web 2.0.
Ormai ossessionati dalla presenza del web 2.0, abbiamo imparato che ciò che contraddistingue questa nuova era del web sia l'utente e il contributo che esso dà nella costruzione di contenuti e relazioni.
Nel catalogo OPAC 2.0 l'utente è al centro del sito, in quanto effettuando il log in può entrare nel suo spazio personale e consultare le sue ricerche, le sue letture, consigliare acquisti, leggere abstract. Si previlegia però solo la relazione tra singolo utente e biblioteca come istituzione, agevolando e digitalizzando quell'esperienza, quei gesti e quelle dinamiche che sono tipiche di una ricerca reale e fisica in una biblioteca. Si sfruttano cioè le nuove tecnologie per replicare in modo digitale quello che si compie in "analogico".
Quello che manca è un reale scambio tra utenti, una costruzione di comunità degli utenti delle biblioteche che possano scambiarsi consigli e dritte sulla lettura, scrivere recensioni, condividere pensieri e parole, aspetto solo in parte colmato dalla possibilità di condivedere su Facebook e Twitter le proprie ricerche e letture.
E' possibile quindi pensare alla presenza delle biblioteche su social network dedicati alla lettura?

Riferimenti:
Piacenza: "Leggere piace", anche sul web (Portale Regione Emilia Romagna, 30 Settembre 2012) 
Cos'è un OPAC (Wikipedia) 


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